Filosofia di una professione

Chirurgia Pediatrica

“Non Considerare un Bambino un Piccolo Adulto…” di Giuseppe Martucciello
Professore A. Chirurgia Pediatrica, Università di Genova.


La chirurgia pediatrica è uno dei campi della medicina in più vigorosa espansione. Una delle ragioni di questo fenomeno è semplicemente legata al fatto che si tratta di una materia relativamente recente, che ha visto l'affermazione dei primi grandi pionieri negli anni '50 e '60 (1).
Tuttavia, un altro grande impulso alla chirurgia pediatrica è senza dubbio dato dagli stessi appartenenti a questa specialità, il più delle volte grandi appassionati del loro “Lavoro” (è più di un lavoro…). Molti chirurghi pediatri nel mondo hanno ottenuto importanti risultati anche nella ricerca di base delle affezioni trattate quotidianamente, assicurando i miglioramenti necessari nella diagnosi e nel trattamento (Links).
Benché sia un campo di indubbia importanza, che ha come centro della attività chirurgica il bambino ed il neonato, non molto chiara è al grande pubblico la figura del chirurgo pediatra, che raramente ha assunto valore mediatico nella società moderna. Eppure si tratta di un chirurgo un po' "speciale", un chirurgo "dedicato", che assieme ai genitori deve prendere tutti i giorni decisioni fondamentali per la sopravvivenza e la salute dei bambini.
La specificità del chirurgo pediatra è di intervenire sulla salute di un individuo in crescita, dal neonato prematuro di peso corporeo inferiore al chilo, fino a soggetti di quattordici anni, che possono presentare struttura e peso simili all’adulto. Anche nell'esecuzione degli interventi più semplici, come ad esempio un’ ernia inguinale congenita, l'approccio del chirurgo pediatra tiene in grande rilievo il concetto di "trasformazione corporea e futuro sviluppo", poiché la parte del corpo in cui si interviene deve essere trattata nel modo appropriato per non influenzarne negativamente il suo divenire con la crescita dell'individuo.
Il Principio Ispiratore fondamentale può essere riassunto nella famosa frase “ Non Considerare un Bambino un Piccolo Adulto…”, infatti si tratta di intervenire su un individuo in divenire, con sue esigenze assolutamente specifiche. Molto male fanno quei chirurghi pediatri che applicano tecniche e tecnologie derivate dalla chirurgia dell’adulto, senza porsi i dubbi e i problemi specifici che richiedono la chirurgia in età pediatrica.
Anche nella delicata chirurgia oncologica pediatrica, esistono specificità non condivisibili con la chirurgia dell’adulto; la biologia di alcuni tumori solidi, il cui studio è fondamentale per i progressi della materia, ha un ruolo preminente nelle scelte di approccio terapeutico.
Oltre ad intervenire chirurgicamente dal primo giorno di vita ai quattordici anni (l'età massima può variare in relazione al Centro e al tipo di affezione), il chirurgo pediatra si cimenta come pochi altri chirurghi con quasi tutte le regioni anatomiche: collo, torace, addome, genitali, vie urinarie, ecc., una sua specificità è quindi di essere un chirurgo molto..."generale", e di esserlo in età differenti.
Esistono quindi due specifiche della materia: scala variabile dello sviluppo corporeo e  variabilità dei distretti anatomici da studiare e trattare in uno stesso individuo (esempio assoluto: poli-malformazioni).
La più grande specificità di questa professione resta legata alla sfida giornaliera alla correzione delle malformazioni congenite. E' questo aspetto che rende il chirurgo pediatra un chirurgo ricostruttivo per eccellenza . Quando interviene su un neonato per la correzione di una malformazione congenita incompatibile con la vita, deve ricostruire un viscere, un organo o una porzione corporea (esofago, intestino,diaframma, ecc.) là dove la natura è venuta meno e non ha provveduto ad una normale organogenesi.
In questi casi il successo del chirurgo pediatra non si misura solamente con la sopravvivenza di neonati con malformazioni di per sé incompatibili con la vita, ma anche nella capacità di garantire una ottima qualità di vita, ma non per alcuni mesi od alcuni anni, bensì per un arco di tempo di una vita intera di 70 anni e oltre...
La sfida più recente è stata poi quella di rendere con l'impiego delle moderne tecnologie la chirurgia dei bambini sempre meno invasiva, per ridurre al minimo il disagio legato alle procedure e al periodo post-operatorio.
La tecnologia ha un ruolo importante nel progresso della medicina, quindi anche nel caso della chirurgia pediatrica. Tuttavia i principi che ispirano la nostra materia, prima discussi, vanno sempre tenuti in giusta considerazione. La robotica, ed alcune altre metodiche di nuova introduzione nell’adulto, richiedono tempi di esecuzione che potrebbero sottoporre i piccoli pazienti ad anestesie troppo lunghe ed esposizioni ad insufflazioni di CO2 eccessive (2, 3, 4, 5). Ogni nuova tecnica  dovrà essere  applicata “in fase clinico-chirurgica”, solo dopo un attento ed appropriato  vaglio di “ricerca pre-clinica” e di base.
Considerazione finale è quella che resta sempre centrale il ruolo umano, che mai potrà sostituire qualsivoglia costosa tecnologia.

1. Soave F (June 1978). Extramucosal endorectal pull through. Curr Probl Surg 15 (6): 77–93.

 

2. McHoney M, Corizia L, Eaton S, Kiely EM, Drake DP, Tan HL, Spitz L, Pierro A.” Carbon dioxide elimination during laparoscopy in children is age dependent” J Pediatr Surg. 2003 Jan;38(1):105-10.

 

3. McHoney M, Mackinlay G, Munro F, Capek A, Aldridge L .”Effect of patient weight and anesthetic technique on CO2 excretion during thoracoscopy in children assessed by end-tidal CO2”. J Laparoendosc Adv Surg Tech A. 2008 Feb;18(1):147-51.

4. Tobias JD.” Anesthetic considerations for endoscopic procedures in children”. Semin Pediatr Surg. 1993 Aug;2(3):190-4.

5. Bishay M, Giacomello L, Retrosi G, Thyoka M, Nah SA, McHoney M, De Coppi P, Brierley J, Scuplak S, Kiely EM, Curry JI, Drake DP, Cross KM, Eaton S, Pierro A.“Decreased cerebral oxygen saturation during thoracoscopic repair of congenital diaphragmatic hernia and esophageal atresia in infants”. J Pediatr Surg. 2011 Jan;46(1):47-51

 

6. Grosfeld JL, O’Neill JA, FonkalsrudEW, Coran AG. “Pediatric Surgery” Sixth Edition,MOSBY, 2006. ISBN 0-323-02842-X.

 

LINKS
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21238638
http://www.researchgate.net/profile/Giuseppe_Martucciello/
http://www.biomedexperts.com/Profile.bme/1640346/Giuseppe_Martucciello
http://www.nature.com/nature/journal/v367/n6461/abs/367377a0.html
http://www.youtube.com/watch?v=qD_V1hqR6SI
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMicm0801917